17.5.11

Mondi

Dov'è il tasto rewind, ché devo riascoltare quelle cose, quelle due paroline?
Ma non ci sono più le radio e i mangianastri, come un tempo...

F. dice che ognuno di noi è un mistero e che non c'è parola o frase o immagine, che sia una, in grado di racchiuderci, capace di spiegarci, che ci possa concludere.
E allora si respira, dopo giorni che sono mesi che sembrano anni che si sta come in apnea.
Epperò un'apnea che ha tutto l'aspetto di essere aria, aria non pura, non limpida, non salubre - ma pur sempre aria. Ci si abitua, così, come ci si assuefà all'aria viziata - e, del resto, mica lo sai se è viziata o meno; mica ti accorgi se a viziarla sei tu o no.
F. chiede sempre se c'è bisogno di aprire un po' la finestra, almeno all'inizio: 'Apriamo? C'è aria viziata?'
Fa lo stesso, io non lo sento - e invece sì, che lo sento.
Si respira: perché ognuno di noi è un mondo insondabile, ognuno di noi è un mistero - non ricordo esattamente quale delle due parole, forse tutt'e due.
E, respirando, ci si accorge dell'apnea e dell'aria viziata; e non bisogna aspettare che F. chieda se è il caso di aprire la finestra, perché già l'hai aperta, l'hai spalancata tu, affinché anche F. possa respirare l'aria che, finalmente, stai respirando tu. Ciascuno di noi è un mondo indefinibile, e non c'è soluzione. Respiro.
L'avrò sentito dire migliaia, milioni di volte: ma quale incantesimo mi avrà fatto stavolta F., per far sì che io ci credessi e mi inebriassi? Quale codice avrà usato adesso per aprire al mio cospetto infiniti mondi (s)conosciuti? Un mondo nei mondi e mondi che contengono - ma anche no - un mondo.

Ecco, a questo punto soltanto un tasto mi servirebbe...
Perché il pericolo è nuovamente, inevitabilmente, dietro l'angolo. Come sempre.





3 commenti:

Melinda ha detto...

È la magia stessa delle due parole che fa aprire le finestre e non le fa chiudere più, anche quando si percepisce il terrore di cadere senza la rete di protezione.
La chiave è in quel miscuglio di consonanti, vocali,poi ancora vocali etc. etc. .
È un percorso da intraprendere perché all'arrivo del fumetto "bi-parolico" i giochi sono fatti. Ed allora bisogna respirare la stessa aria, bere alla stessa fonte e remare in sincrono in piena schiavitù. In quella stanza non c'è democrazia.

UnoQualunque ha detto...

...e, se non bastasse (da una lettura di qualche ora fa):
'Each person loses himself then for the other's sake and loses the other and many more who were yet to come...'
(R. M. Rilke, 'Letters to a young poet')
buon pomeriggio, Mel

Melinda ha detto...

Sì, ma non vediamola come una maledizione, anche se un po' lo è....
E' l'inevitabile che spesso porta così tanto bello da sorprendere.
Un abbraccio.
Buon pomeriggio 1qq