5.12.10

Notturno (delirio)

In fondo in fondo, la questione è sempre quella: impieghi tanto, tantissimo; anni. E poi?
Cosa saranno mai due anni nella vita di un uomo? Eh, sticazzi.
Sì, ok: è bello fare il salto nell'ignoto, mettere in discussione, mettersi in discussione. Perfetto, bellissimo; ma poi?
Poi cosa farsene, ad esempio, dei fantasmi che ritornano? Ti sembra di averli domati, o almeno ti rassegni al pensiero - o al fatto - di conviverci, per ora, forse ancora per un po', forse per sempre, chi lo sa.
Ma la sensazione che spesso ho è simile a quella di chi, poniamo, ha trovato un sacco pieno di oro e preziosi (insieme a tanta merda) per poi scoprire di essersi, in realtà, risvegliato su un'isola deserta e sperduta. E allora cosa se ne fa? Cosa me ne faccio?
Forse ho fretta o forse no. Di sicuro un po' di paura c'è.
Paura di che?
Paura della solitudine, paura di altre favole, magari di idealizzazioni, paura di altre delusioni (fossero state solo quelle...), paura di altri tradimenti. E di tradimenti di tradimenti. Paura della paura.
Perché chi mi ha fatto buttare nel vuoto se n'è andato, si è ritratto. E non mi interessa più, ormai, il perché.

5 commenti:

Melinda ha detto...

La peggiore è la paura della paura. Blocca la vita. Ne sono un esperto, fidati!

Melinda ha detto...

E permettimi: sono indispensabili i tempi. Tutte le ferite hanno un tempo per rimarginarsi: puoi mettere cicatrene o lasciare alla natura e al caso.

UnoQualunque ha detto...

Per quanto riguarda la paura della paura: mi sa che possiamo fondare un club.
Riguardo ai tempi: ...

ignominia ha detto...

se posso metterci i miei 5 centesimi...
a parte che faccio parte del club, mi sforzo a non aver paura perchè non voglio vivere la mia vita da pavida ma uno teme sempre...
Per quanto riguarda l'esperienza che uno fa Io lo vedo come un bagaglio, che aggiungi al tuo carrello, come i vagabondi con quelli del supermarket carichi di cianfrusaglie che però per loro sono tutto quello che hanno... Se uno crede che non c'è niente dopo, allora quello che si vive ha importanza anche se è dolore, sconforto, delusione, tradimento etc. C'è un detto che dice che siamo il risultato dei nostri traumi, che quello che non ci spezza ci fa forti, che se abbracci il nemico lo fai tuo, che quello che non strozza ingrassa. io penso che dobbiamo essere intrepidi e buttarci nella schiuma bianca delle onde anche se ci fanno paura, perchè poi sai mica che c'è che ci aspetta... La balena di Pinocchio, le sirene di Ulisse, il tesoro del Titanic, le stregonerie di Harry Potter, L'Anello di Talkien.. la vita è piena di magia se le permetti di toccarti. E per farlo dobbiamo aver fiducia che tutto ha un senso se lo vuoi trovare... Ma l'importante è dirsi alla fine: ho vissuto.
fluccion

UnoQualunque ha detto...

mi hai toccato in un punto debole: l'immagine dei vagabondi col carrello della spesa :)