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(photo: thesuperficial.com) |
Perché lei, G., lo sa che è una dei pochissimi artisti che, in assoluto, mi hanno dato di più: acqua freschissima in un momento in cui non ricevevo che fiele o surrogati.
Né mi sorprende, la notizia. Certo che no.
Solo, mi addolora e mi rattrista. E non mi era mai successo prima, tranne in quei rarissimi casi di gente in qualche modo a me vicina.
A ottocento metri e più di altezza, io, il silenzio, il vento e il mare sconfinato che neppure due dei golfi più ampi della costa riescono a delimitare, un sole pallido e accecante, comincio a pensare a tutto quello che si dirà e a tutto quello che si farà adesso: Amy se l'è cercata, era una tossicomane; penso ai tributi, ai troni, ai titoli che le saranno prontamente affibbiati, tanto è morta e non se ne parla più. Alle operazioni di marketing che frutteranno come non mai.
Penso ai commenti meschini, agli articoli barbini, ai fugaci sorrisi di commiserazione, allo sprezzante, indifferente paternalismo di chi, dopo averla inizialmente accolta tra i talentuosi fasti della musica mondiale, ormai aveva preso a snobbare niente più che un'ubriacona, una rissosa, una poco o nulla di buono.
Solo, mi addolora e mi rattrista. E non mi era mai successo prima, tranne in quei rarissimi casi di gente in qualche modo a me vicina.
A ottocento metri e più di altezza, io, il silenzio, il vento e il mare sconfinato che neppure due dei golfi più ampi della costa riescono a delimitare, un sole pallido e accecante, comincio a pensare a tutto quello che si dirà e a tutto quello che si farà adesso: Amy se l'è cercata, era una tossicomane; penso ai tributi, ai troni, ai titoli che le saranno prontamente affibbiati, tanto è morta e non se ne parla più. Alle operazioni di marketing che frutteranno come non mai.
Penso ai commenti meschini, agli articoli barbini, ai fugaci sorrisi di commiserazione, allo sprezzante, indifferente paternalismo di chi, dopo averla inizialmente accolta tra i talentuosi fasti della musica mondiale, ormai aveva preso a snobbare niente più che un'ubriacona, una rissosa, una poco o nulla di buono.
Mi sento patetico, ma una morsa mi stringe lo stomaco, e non posso impedirlo.
Mi risuonano in testa, una dietro l'altra, precise frasi dei brani del suo secondo ed ultimo album, che, del resto, non posso riascoltare se non quando sarò arrivato a casa.
Mi compaiono alla mente certe sequenze dei suoi live, occhi vispi e tristi e interrogativi, nonostante il mare di alcool e di chissà cos'altro; e baci inviati dal palco a chi solamente lei sapeva, e I love you biascicati in un labiale tremante e rallentato, annegato.
A casa, rabbia. Nient'altro che rabbia, e la morsa. E quella voce.
Mi risuonano in testa, una dietro l'altra, precise frasi dei brani del suo secondo ed ultimo album, che, del resto, non posso riascoltare se non quando sarò arrivato a casa.
Mi compaiono alla mente certe sequenze dei suoi live, occhi vispi e tristi e interrogativi, nonostante il mare di alcool e di chissà cos'altro; e baci inviati dal palco a chi solamente lei sapeva, e I love you biascicati in un labiale tremante e rallentato, annegato.
A casa, rabbia. Nient'altro che rabbia, e la morsa. E quella voce.
Già i primi onori, le prime dediche. Profusione di celebrazioni e l'attestazione di un record: essere morta all'età di ventisette anni, come Janis, come Kurt, come Jimi, come Jim. Nientemeno: che culo.
Tutti a scrivere, ricordare, salutare, rimpiangere.
Rabbia. Se soltanto ci si guardasse. Se soltanto ci si ascoltasse.
Io l'adoravo. Ubriaca fradicia, fatta, strafatta, irrecuperabile, perduta. Ma cosa importa.
Tutti a scrivere, ricordare, salutare, rimpiangere.
Rabbia. Se soltanto ci si guardasse. Se soltanto ci si ascoltasse.
Io l'adoravo. Ubriaca fradicia, fatta, strafatta, irrecuperabile, perduta. Ma cosa importa.