16.11.10

C'era una volta,

non molto tempo fa, un ragazzo che aveva imparato a pretendere di definire le cose e la vita, le cose della vita.
Questo è bello, quello è brutto. Questo è buono, quello è cattivo. Quello fa male, questo fa bene.
Malgrado la vita e la realtà continuamente gli dimostrassero che neppure in un arcobaleno sono contenute tutte le sfumature concepibili e immaginabili (e anche non immaginabili e non concepibili), questi moniti erano per lui sciocchi tonfi alla porta, inutili nocche battute dietro l'uscio della sua stessa persona.
E in ciò era meravigliosamente aiutato dal suo ambiente: giuste amicizie, rapporti umani ad hoc, un'associazione che vanta tra i suoi ideali l'apertura al mondo ecc., letture formative e chi più ne ha più ne metta.
Finché, un brutto giorno, arriva l'orco cattivo cattivo, o la strega che non era stata invitata il giorno della sua nascita e del suo battesimo, o il funesto incantesimo...comunque, arriva il Male.
Il Male che lo abbatte, il Male che lo tormenta, il Male che lo annienta, il Male che contamina l'immacolata costruzione pluriennale...


Vabbè, insomma...questo ragazzo ha dato un taglio alle favole, va'...

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