23.5.11

Balene


Poco c'era quindi da dubitare che sempre, fin dal giorno di quell'incontro quasi fatale, Achab avesse nutrito un feroce desiderio di vendetta, tanto più accanito dacché nella sua insensata morbosità era infine giunto a identificare con Moby Dick non solo tutti i suoi mali fisici, ma ogni sua esasperazione intellettuale e spirituale. La Balena Bianca gli nuotava davanti come la monomaniaca incarnazione di tutte quelle forze malvagie da cui certi uomini profondi si sentono rodere nell'intimo, finché si riducono a vivere con mezzo cuore e con mezzo polmone. Quell'intangibile malvagità che è stata al principio delle cose [...].È poco probabile che questa monomania cominciasse in lui nel preciso istante della sua mutilazione fisica. Allora, scagliandosi contro il mostro col coltello alla mano, aveva soltanto sfogata un'improvvisa, appassionata animosità corporale, e quando ricevette il colpo che lo stroncò, egli sentì probabilmente soltanto l'atroce lacerazione fisica, ma nulla più [...]: fu allora che il suo corpo squarciato e la sua anima ferita confusero insieme il loro sangue e gli sconvolsero così la ragione [...].
Se qualunque delle sue vecchie conoscenze di terra avesse soltanto a metà immaginato quel che allora gli covava in petto, come subito le loro anime atterrite e diritte avrebbero strappato la nave a un uomo tanto satanico! Essi si attendevano crociere lucrose, del lucro che si conta in dollari di zecca. Egli era fisso a una temeraria, inflessibile, oltreterrena vendetta.


H. Melville, Moby Dick o la Balena (trad. C. Pavese)







6 commenti:

ignominia ha detto...

hei ma quelli sono Porpi non balene!
chissà cosa ti ha scatenato la citazione di Mopy Dick (come lo chiamo io ... da to mope /məʊp/ intr. (brood) essere abbattuto, avere il muso.
Phrasal verbs:
mope about, mope around aggirarsi come un’anima in pena. )
Io adoro le balene, me ne sono infatuata dopo un sogno in cui rappresentavano la presenza del divino, nell'acqua bassa con i raggi del sole sul dorso, quando fa quelle belle macchie sott'acqua. Non riesco proprio quindi a vederle come le vedeva Melville, con quell'ignoranza sull'intelligenza animale tipica dei tempi in cui scriveva. pensare alle balene come esseri malevoli non prende in considerazione quanto sono giocosi. Hai mai giocato a nascondino con una balena - io si - sono una persona fortunata!
antskin
antskin

UnoQualunque ha detto...

Ma non puoi lasciarmi così a bocca asciutta! Dov'è e com'è che hai giocato a nascondino con una balena?!
E che meraviglia sognarle, addirittura!
Sin da piccolino, ho sempre avuto una suggestione fortissima per il mare e tutto quello che ci può stare dentro, le balene in primis (e sono ancora convinto che del resto noi non conosciamo che una piccolissima parte). Poi, quando ho scoperto i capodogli, la suggestione si è triplicata...e adesso vado a scoprire che Mopy è, appunto, un capodoglio...
Non posso esprimermi molto, perché con la lettura di Melville sono ancora a metà libro, però personalmente ho delle impressioni un po' contrarie alle tue: in quell'opera vedo un inno alle balene e ai 'mostri' marini (monstrum, evento portentoso e inspiegabile), una presa d'atto che l'uomo è nulla in confronto...e la cattiveria di Mopy o dei grandi cetacei io la leggo - almeno fino ad ora - come la furia di esseri che dimostrano all'uomo quanto essi possano, dinanzi a una sua, risibile, minaccia...Achab deve portare a vita i segni di una lotta già perduta in partenza.
Argomenterò ulteriormente più in là, credo. Intanto mi sta prendendo tanto ma proprio tanto (e intravedo anche molto della vita di ciascuno di noi).
(P.s. te lo scrivo qui, perché ho dimenticato di farlo nel commento al tuo post: non mi è arrivata la notifica del tuo post, ma solo dei primi commenti! Io avevo cliccato sul link che mi mandasti tempo fa, e adesso ho provato anche a reinserire il mio indirizzo mail sul tuo blog, ma mi dice che è già sottoscritto!)

ignominia ha detto...

ah devo confessare che non ho letto il libro, salvo qualche capitolo che mi è stato letto ad alta voce... tanto da darmi l'impressione che la visione fosse quella tipica dell'uomo, padrone o signore della natura mai complice o alleato. La tua interpretazione invece mi incuriosisce, se non è la solita storia di old white men che vincono fortissimamente vincono sulle forze selvagge della natura... perchè così iddio vuole... ecco magari ci provo anche a leggerlo.
Per quanto riguarda la mia balenotta, (un capodoglio o Humpback come ho imparato a chiamarle dove le ho scoperte) di nome Humphrey, aveva il brutto vizio di arenarsi nella foce del fiume Sacramento, che si getta nella baia di San Francisco dove vivevo al tempo. La prima volta che ebbi occasione di andare in barca a vela nella baia fu durante il mio periodo mistico pro whales, il coronamento di una lunga sensibilizzazione verso questi animali, iniziato con il sogno e tenuto fresco da: balene stampate sulle magliette, sugli assegni dei clienti, nei giornali, e persino il loro "canto" che ebbi modo di sentire grazie all'insegnante di storia del cinema che ci accolse nella sala di proiezione con in background i loro richiami... da brivido la sensazione di essere finalmente arrivata a casa.
Così quella volta in barca ci trovammo inseguiti dal cetaceo e virammo per andargli incontro e lui si immerse per sbucare dalla parte opposta alla stessa distanza, virammo di nuovo e arrivati pressochè alla stessa distanza di prima, circa 20 metri lui si rituffò di nuovo per riapparire daccapo dall'altra parte. A questo punto iniziammo ad anticipare le virate e quindi ci avvicinammo notevolmente e lui mantenne sempre la stessa regolarità di immersione e emersione, la stessa direzione , per circa 7,8 volte era chiaro che stesse giocando. Infine si immerse più a lungo risbucando vicinissima, ci guardo bene con il suo occhione mentre noi la salutavamo estasiati, e sparì. E' stato uno dei momenti più belli e magici della mia vita e ricordo la prima volta in cui razionalmente decisi di non tirare fuori la macchina fotografica per godermi invece il momento (studiavo fotografia al tempo). Ecco qui. Credo di essere stata una di loro in un altra vita... o lo spero di esserlo in futuro...

Per quanto riguarda la recezione del blog - mannaggia ecco, non so che dire, guarderò di nuovo cosa posso essere e farò un post test per vedere che succede, altrimenti vi reinserisco dove prima...ok?
buona notte
lingta

UnoQualunque ha detto...

Ma che vita avrai avuto! Tra terremoti, SF e incontri ravvicinati con balene! :)
Chiaramente giocava, il tuo cetaceo! Io credo, per esperienza indiretta, che i cetacei siano dei gran giocherelloni (e forse anche Moby - o chi per lui - giocava...forse con degli umani che, come loro/nostro costume, si prendevano un po' troppo sul serio).
Sì, secondo me è proprio il caso che tu legga Melville e mi piacerebbe averne, poi, la tua (ri)lettura...

ignominia ha detto...

si una vita densa, buona da raccontare... o da scrivere... chissà. Calcolavo che nella mia vita ho passato un alluvione, quella di Firenze del 64?, il terremoto di cui sopra, l'incendio che ci fu ad Oakland (CA) nel 91 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/10/23/inferno-in-california-16-morti-148-feriti.html)oppure http://en.wikipedia.org/wiki/Oakland_Firestorm_of_1991 e non è ancora finita.
Sono una persona che ama leggere ma di più fare cose manuali per cui mi trovo spesso a cucinare, costruire, dipingere, fotografare, giardinare etc etc che in ozio a leggere. Questo limita molto le mie letture ma proverò a leggere Melville e vedere se mi cattura... poi ti dirò... ciao
pxyqpfw
oustist

Melinda ha detto...

Ad entrambi consiglio "Il quinto giorno" di Shatzing.
Fantaecologia, appassionante anche se la fine a me ha un po' deluso. Inizia con un episodio di ribellione delle balene nelle acque dell'isola di Vancouver...