Non sono un amante dei fumetti. A parte
Topolino e i di lui parenti quand'ero bambino, a parte una decina di numeri di
Diabolik comprati e letti per ammazzare qualche minuto sul treno, non ho mai letto molto del genere.
Sì, ho provato, una volta, a comprarne un numero; ma vedendo il rapporto quantità (non più di quattro fogli) - prezzo (ai tempi circa duelleuriecinquanta, se non ricordo male) e considerando la mia innata (leggasi però: mai nata) disposizione per i fumetti, appunto, ci rinunciai in partenza.
Sto parlando della più che famosa serie della
Marvel,
X-Men.
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(fonte: comingsoon.it) |
Ma ieri sera sono andato a vedere l'ennesimo film della serie: X-Men, L'inizio.
Che poi è il prequel dell'intera trilogia, come da sottotitolo.
Trilogia che vidi parecchi anni fa, e tutta d'un fiato.
So bene che tutt'e cinque le pellicole (la quarta è lo spin-off su Wolverine, che alla mia lista, peraltro, ancora manca) hanno stravolto alcuni aspetti della storia narrata nel fumetto - con molta rabbia e astio da parte dei fedelissimi e degli intenditori, immagino. Ma, detto tra noi, non è che a me importi granché.
Dicevo, parecchi anni fa divorai l'intera vicenda dei mutanti per come è stata resa sullo schermo: e divenne passione (o quasi) a prima vista (visione). Perché lì dentro c'era tanto, ma davvero tanto. Ed era, in qualche modo, per me.
E così ieri sera: dopo averne trepidamente atteso l'uscita, in buona compagnia mi sono fiondato al cinema, per apprendere, finalmente, l'origine di tutto. E le aspettative, la curiosità e il piacere non sono stati delusi affatto.
Preciso che non amo nemmeno i filmoni americanoni con tanto di effetti speciali super-mega-galattici e colossali: non digerisco, mi danno fastidio i film sulle catastrofi del giorno dopo o sulle statue della libertà sommerse dalle acque o cose così.
Ma, va da sé, laddove si parli di super-poteri e super-eroi il minimo che tu possa sorbirti sono proprio i super-effetti. E ci sta.
Ci sta, se gli effetti di regia, fotografia e sceneggiatura non fanno altro che amplificare altri effetti, che stanno ben più in profondità: altri affetti.
Io non so se gli autori della Marvel abbiano iniziato la saga avendo in testa quello che ho io in testa e in cuore; e però cosa potrebbe significare, altrimenti, la storia di Erik Lehnsherr, poi quella di Charles Xavier, e quella di tanti altri personaggi? Cosa potrebbe significare la loro "mutazione"? Cosa potrebbero significare la loro comune vicenda e i loro intrecci? E cosa certe battute e certi dialoghi che, una volta fuori dal cinema o spento il monitor, ti ritrovi dentro a scavare e spalare?
Lo confesso: io mi sono commosso, di nuovo - con tanto di lacrimuccia.
Bah.