22.12.11

Ma tu che vai, ma tu rimani...

Sarà che ormai da due giorni è, senza dubbio alcuno, pieno inverno, sebbene non siamo che all'inizio; sarà che, in barba al bianco della neve che ho sempre sognato ma che è matematicamente impossibile vedere qui, il grigio di piombo domina da un po' sulle nostre giornate pur sempre marittime (ed è meraviglioso contemplare dal terrazzo di casa mia le Eolie che, in maniera nettissima, si stagliano all'orizzonte come non accade in nessun altro periodo dell'anno); sarà quella viva e vivificante nostalgia che questo grigio mi insinua dentro con i suoi nuvoloni pieni di burrasca; non so cosa sarà, ma il ritmo di queste giornate e di oggi in particolare, come sembra, è dato da parole e suoni di canzoni che si ricompongono e riecheggiano nel mio cervello, o in un posto simile. E che paiono raccontarmi tanto, anche momenti e fatti mai vissuti, antichi, antichissimi, atavici.
È bella, bellissima questa nostalgia. Perché è bello, bellissimo voltarsi indietro e vedere la strada fatta. Il dolore, le paure, i traumi. E la sua, imperterrita, presenza. Calda, in un inverno che si prospetta tra i più freddi.

6 commenti:

Melinda ha detto...

Per ogni stagione un colore, per ogni colore e per ogni stagione una sensazione. Per ogni luce un ricordo.
E' bello quello che scrivi, fa far pace anche con questo freddo che incombe e che mi lascia senza fiato.

UnoQualunque ha detto...

E a me non può fare che piacere, che si possa far pace con se stessi. Perché, forse, è ciò di cui in fondo in fondo abbiamo bisogno. Avulsioni varie permettendo, naturalmente :D

Melinda ha detto...

ah! Questa fattura!

UnoQualunque ha detto...

Fattura nel senso magico oppure nel senso della mera tasca? :)
Buona abbuffata, adesso!

Melinda ha detto...

Nel senso... fiscale!
Altrettanto!!!!!!!!!!!!!
mervil

ignominia ha detto...

tanti auguri -1qq!
obblach